OLTRE L’ULTIMO CIELO



Dal 13 luglio al 21 settembre 2025 Casa Sponge ospita Oltre l’ultimo cielo, la prima tappa di un progetto articolato che si svilupperà nel tempo. Si comincia con una mostra collettiva che coinvolge 9 artisti + 1 – Nobuyoshi Araki, Mario Consiglio, Antonello Ghezzi, Stefania Galegati, Giovanni Gaggia, Davide Mancini Zanchi, Gedske Ramløv, Michele Alberto Sereni, Grazia Toderi e Massimo Uberti – chiamati a confrontarsi con il concetto di confine, oggi sempre più segnato da separazioni fisiche, culturali e simboliche.
Il titolo prende ispirazione da un verso del poeta palestinese Maḥmūd Darwīsh, e si inserisce nel solco di una riflessione avviata da Casa Sponge nel 2020, in occasione del progetto Cielo riservato al Cielo di Gabriele Germano Gaburro. In quell’occasione, Casa Sponge promosse una raccolta firme per istituire simbolicamente una no-fly zone sopra la propria sede: un gesto poetico e politico per rivendicare un cielo libero, non sorvegliato né violato. Da quella azione prende forma un’indagine più ampia: il cielo come spazio conteso e condiviso, soglia tra terra e infinito, luogo di tensione, desiderio e possibilità.
La mostra, curata da Francesco Perozzi e Marcella Russo, si articola negli ambienti domestici e naturali di Casa Sponge, proponendo un percorso che intreccia architettura e paesaggio. Le opere sono unite da una tensione ascensionale che invita a sollevare lo sguardo, componendo un unico gesto collettivo. Un’ascesa simbolica – dalla terra al cielo – che non è fuga, ma forma di resistenza poetica e politica.
Gli artisti in mostra: Nobuyoshi Araki (Tokyo 1940), Mario Consiglio (Maglie 1968), Antonello Ghezzi (Nadia Antonello: Cittadella 1985; Paolo Ghezzi: Bologna 1980), Stefania Galegati (Bagnacavallo 1973), Giovanni Gaggia (Pergola 1977), Davide Mancini Zanchi (Urbino 1986), Gedske Ramløv (Copenaghen 1958), Michele Alberto Sereni (Pesaro 1958), Grazia Toderi (Padova 1963), Massimo Uberti (Brescia 1966 – Brescia 2024).
Il percorso si apre con l’intervento di Mario Consiglio, che intercetta le aperture architettoniche della casa trasformandole in soglie visive: interstizi tra il dentro e il fuori, tra ciò che si mostra e ciò che si sottrae. Il suo intervento richiama l’interiorità dello sguardo, ponendo il visitatore di fronte a se stesso e alla propria responsabilità nel definire ciò che vede.
Nello spazio del giardino l’installazione del duo Antonello Ghezzi accoglie il visitatore con un segno che orienta lo sguardo verso l’alto mentre avvolge oggetti del mondo quotidiano, evocando l’appartenenza a una comunità cosmica, ampia e invisibile, al di là di ogni frontiera disegna o appartenenza identitaria imposta.
Salendo tra le stanze, lo sguardo si frammenta in visioni plurali: Michele Alberto Sereni ricerca, tra le pieghe del frastuono urbano, margini intatti, fenditure contemplative che aprono varchi non ancora invasi dal pensiero. Nobuyoshi Araki, in un movimento contrario, lascia che sia la luce a farsi corpo e a irrompere verso l’obiettivo, trascinando con sè un’energia inquieta e tenera insieme.
In uno degli ambienti, Giovanni Gaggia presenta un ricamo su coperta, frutto di un processo collettivo avviato a Pergola e ancora in corso. Un’opera sospesa, nata da una domanda ricamata in arabo, che trasforma il gesto della cura in atto di relazione e attesa: Com’è il cielo in Palestina?. Per la prima volta, Gaggia – fondatore di Casa Sponge – espone all’interno dello spazio che ha creato e curato per anni. Una scelta simbolica compiuta in via eccezionale per l’urgenza del tema, che lo porta a farsi testimone attivo di una riflessione collettiva.
Poco discosto, gli scatti di Gedske Ramløv evocano un cielo interrotto, che si manifesta solo per brevi spiragli: ombre d’uccello si stagliano in movimenti su pareti chiuse, restituendo l’impressione di un volo trattenuto, fragile e muto. Nello spazio del sottotetto, Stefania Galegati presenta un video che raccoglie frammenti di voci, desideri e visioni emerse durante il lockdown: un coro disordinato e toccante, che si alza come un pensiero necessario.
Al centro della casa, tra cucina e soggiorno, le opere di Davide Mancini Zanchi e Grazia Toderi aprono fenditure nello spazio abitato, disgregando la materia e orientando lo sguardo verso l’altrove. Zanchi elabora costellazioni minime e disorientanti, sparse nello spazio siderale; Toderi spinge lo sguardo nelle aree più remote, alle quali però corrisponde un ritorno intimo, legato alla vita, alle sue infinite possibilità e a ciò che − anche nella distanza più estrema − continua a parlarci di casa
A guidare il visitatore per tutto l’attraversamento, una serie di piccole opere disseminate negli spazi della casa e firmate da Massimo Uberti agiscono come tracce silenziose, presenze quasi impercettibili che accompagnano e preparano la risalita finale. Il cammino culmina infatti all’esterno, dove Uberti lascia sospesa, sulla sommità del colle di Mezzanotte, la sua installazione più prossima al cielo: un’altalena rivestita in foglia d’oro, posta come soglia concreta e simbolica tra la terra e l’infinito.
Oltre l’ultimo cielo nasce dal desiderio di Casa Sponge – presidio rurale e decentrato dell’entroterra marchigiano – di restituire al cielo la sua funzione immaginativa e collettiva. In un presente segnato da guerre, sorveglianza e fratture, la mostra riafferma il ruolo dell’arte come atto necessario e partecipativo, capace di connettere la dimensione locale – la terra che abitiamo – a quella globale, rappresentata da un cielo che ci sovrasta, senza confini né barriere.
Il progetto è in collaborazione con It’s hard noise (CR). Il cielo della Palestina continua ad accogliere una speranza incurabile e incolmabile a cui da Casa Sponge a It’s hard noise, sotto lo stesso immenso blu, per dare voce, alimentando un sentimento di comunanza per la pace. Oltre L’ultimo cielo gode del patrocinio di Fondazione Italia Patria della Bellezza.
UFFICIO STAMPA RP/Press
E: press@rp-press.it
SCHEDA TECNICA:
TITOLO: OLTRE L’ULTIMO CIELO
ARTISTI: Nobuyoshi Araki, Mario Consiglio, Antonello Ghezzi (Nadia Antonello e Paolo Ghezzi), Stefania Galegati, Giovanni Gaggia, Davide Mancini Zanchi, Gedske Ramløv, Michele Alberto Sereni, Grazia Toderi, Massimo Uberti.
A CURA DI: Francesco Perozzi e Marcella Russo
DATE: 14 luglio – 21 settembre 2025
INAUGURAZIONE: domenica 13 luglio alle ore 12:00
ORARI DI APERTURA/VISITA: su prenotazione T. +39 339 4918011
LUOGO: Casa Sponge, Via Mezzanotte 84, Pergola (PU)
Con il patrocinio di Fondazione Marche Cultura, Fondazione Italia Patria della Bellezza
In collaborazione con It’s hard noise (CR)
INFO e PRENOTAZIONI: spongecomunicazione@gmail.com | T. +39 339 4918011