THE ITALIAN ART GUIDE

Questo il mondo non lo saprà

 

QUESTO IL MONDO NON LO SAPRÀ

Nel 1958, grazie a un’antenna autocostruita, i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia,
furono tra i pionieri a captare i segnali del satellite americano Explorer, trasformando la
relazione che l’uomo ha con lo spazio e il luogo circostante e aprendo un nuovo capitolo sul
concetto di identità. La loro stazione d’ascolto, situata a Torino in Via Accademia Albertina
3, rimase attiva negli anni della corsa all’esplorazione spaziale, permettendo di registrare
diversi segnali al di là dei confini dell’atmosfera terrestre: il battito cardiaco dei cosmonauti
perduti nelle missioni Sputnik, il respiro della cagnetta Laika e di Jurij Gagarin. L’essere
umano, considerato inviolabile nella sua natura, si ritrova invece plasmato dalle nuove
molteplici influenze del contesto circostante, che agiscono a livello mentale, fisico e politico.
Grazie alle sperimentazioni del fratelli Judica Cordiglia, il significato della parola spazio non
si limita più a definire una collocazione fisica precisa, ma si estende attraverso una gamma
di significati trasversali, capaci sia di rivelare che di nascondere. Come un fluido, esso ci può
modellare, proiettandoci in territori sconosciuti o confinandoci nelle nostre riflessioni e paure.
La mostra intitolata “Questo il mondo non lo saprà”, nata da una serie di incontri svoltisi tra
febbraio e maggio 2024, rappresenta un’espressione tangibile di questa riflessione sul
concetto di spazio. Durante gli incontri, artist* e curator* sono stati coinvolti in una pratica
collettiva volta a esplorare l’influenza che il luogo espositivo può esercitare sulle loro opere e
pratiche artistiche.

Lo spazio espositivo si distacca dall’ambiente fisico, sconfinando in un sistema complesso di
norme estetiche e sociali che condizionano e vengono condizionate dalle pratiche del
contemporaneo. Si è rivelato quindi essenziale problematizzare e rendere visibili tali
condizionamenti, al fine di comprendere appieno il ruolo che lo spazio gioca nel plasmare
l’arte individuale e collettiva.

In questa cornice, l’ambiente di via accademia albertina 3 bis accoglie un evento della
durata di una sera, che restituisce le riflessioni e gli esiti formali del percorso sotto forma di
interventi effimeri e performativi. Mediante il ridimensionamento della temporalità e della
fisicità dell’intervento artistico, lo spazio viene percepito in qualità di elemento atmosferico
capace di racchiudere e amplificare i contenuti. In mostra le opere di Silvia Basano, Marco
Curiale, Rachele Montoro e Gabriele Provenzano e un contributo live di Maria Virgin come
elemento di ascolto, riflessione e chiusura della mostra.

L’evento curato da Ghёddo e Mucho Mas! si inserisce in un programma più ampio di mostre
che prevede la collaborazione tra artistə e spazi d’arte contemporanea di Torino. L’intero
programma è realizzato con il patrocinio di Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Città
di Torino, con il sostegno di Fondazione Venesio.

Silvia Basano
2024
In collaborazione con Tommaso deTesta
Il lavoro di Silvia Basano condivide e riflette sul modo in cui uno spazio espositivo può
fungere da fulcro per dinamiche sociali, politiche ed economiche, evidenziando
problematiche culturali, pedagogiche e di censura. Utilizzando l’open call come mezzo di
ricerca, Silvia Basano e Tommaso deTesta hanno creato uno spazio neutro chiamato
“XSPACE”, in grado di accogliere liberamente una serie di contributi provenienti da diverse
prospettive capaci di superare le definizioni e le convenzioni che caratterizzano il concetto di
Spazio e la sua applicazione all’interno dei luoghi espositivi. Attraverso la traduzione di ogni
dato in formato SSTV, ogni contributo raccolto casualmente viene trasformato in una traccia
audio in grado di avvolgere e trasformare nuovamente lo spazio in un luogo attivo privo di
convenzioni, favorendo il pensiero intra-collettivo.

Marco Curiale
Greed Island
2024, gioco di carte collezionabili, installazione site specific, dimensioni ambientali
Servendosi del gioco come medium, Marco Curiale illustra e riproduce le dinamiche sociali
che si instaurano intorno e attraverso il dispositivo “mostra”, rendendo visibili meccaniche
talvolta complesse, paradossali, beffarde o curiose. All’interno dello spazio, 100 carte da
gioco posizionate a faccia coperta si offrono alla ricerca del pubblico, che è chiamato a
contribuire attivando azioni di scambio e appropriazione. Non ci sono limiti di giocatori,
chiunque acceda si trova catapultato nello spazio di gioco e può decidere di partecipare, ma
solo rispettando le regole di Greed Island è possibile diventare proprietari di una carta del
set. Grazie alla sovrascrittura del gioco, l’ambiente fisico si trasforma in un paesaggio di
fantasia dove i giocatori possono costruire ed esplorare liberamente vissuti e conflitti
individuali e collettivi.

Rachele Montoro
FUTURE IS CALLING YOU FROM 2000s MOTOROLA
By Rac Montoro
Future is calling you from 2000s Motorola è il titolo dell’intervento di Rac Montoro (he/him).
La performance ha origine da un meta-sogno dell’artista, in cui, sotto forma di una figura
completamente spersonalizzata, si ritrova ad essere osservatore di un’identità posseduta da
una profezia distopica.
In questo mondo onirico, l’oracolo predittivo si fonde con l’identità di un’intelligenza artificiale,
superando i confini della macchina e provando sensazioni, enunciando un messaggio di
reincantamento scandito da droni meditativi e musica pop anni 2000.
“Libera il lavoro dal sistema, il sistema del lavoro è in fiamme, tu dove sei?”.
La tecnologia ha fatto sì che ci “disincantassimo”.

Non è forse tempo di tornare all’incanto?
Il dilemma di Martin Heidegger e Britney Spears, è di finire pensati dalla tecnologia mentre la
nostra “loneliness is killing me|us”. Così il progresso tecnologico è diventato la nuova
“escatologia occidentale” (1) : la storia si orienta in base al progredire della tecnica facendo
perdere la qualità della vita. Il “punto” dell’oracolo diventa il reincantamento per trovare le
condizioni di possibilità nella meraviglia, nonostante tutto, in un’ottica “utopica”.
(1) dalla pubblicazione di Jacob Taube, che interroga il percorso della storia in quanto
disvelamento della verità, usando strumenti al di fuori di essa: il tempo, l’origine, la
fine, l’essere. Il destino ultimo si rivela come creazione e redenzione, in mezzo a cui
sta la storia che nel suo scorrere è destinata a svelare la verità della coscienza
occidentale. Questo libro del 1947 è l’unico testo scritto interamente dall’autore.

Gabriele Provenzano
Lista
2024, legno, paraffina
L’opera di Gabriele Provenzano esplora i codici dell’affermazione e della reputazione,
offrendo una riflessione critica sulle dinamiche contemporanee e sull’importanza che
determinate conoscenze e circostanze assumono nel raggiungimento di un obiettivo.
Lista contiene più di 300 nomi in ordine alfabetico incasellati in una tabella standard, una
struttura che pone attenzione ai legami e alle gerarchie sottese alla comunità che
presenzierà all’evento di “Questo il mondo non lo saprà”, in data 11/05/2024. I nomi destinati
a una fruizione individuale appaiono impercettibili, intangibili e di difficile lettura, diventando
metafora dell’incertezza e conferma di un benevolo senso di comunità.

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BIO ARTIST*
Biografia dellə artistə
Silvia Basano (Torino 1999) frequenta Pittura e Arti visive presso l’Accademia Albertina di
Belle Arti di Torino. Tra il 2020 e il 2023 entra in contatto con diverse realtà e spazi di co-
working sul territorio torinese, a partire dai quali introduce una metodologia transdisciplinare
all’interno della sua ricerca. Affascinata dalle possibilità di forzare i limiti delle pratiche
artistiche tradizionali in relazione alle potenzialità del digitale e dei linguaggi ad esso affini,
rivolge la sua ricerca alla modulazione ed all’estensione della superficie pittorica all’interno di
uno spazio ibrido e complesso disposto tra il regno digitale ed il mondo fisico, un luogo in cui
corpi e dispositivi possono ri-scrivere e ri-pensare la propria natura.
Rachele Montoro (he/him) è un artista multidisciplinare che vive e lavora a Torino. La sua
ricerca indaga la costruzione di personalità attraverso media diversi: astrologia, bugie,
cronaca nera, gossip, alter ego, somme e sottrazioni. L’interesse per i rituali vengono inscritti
in un processo di ricerca, che l’artista nei panni di asceta pop formalizza attraverso diversi
media, video, audio drammi, meditazioni, disegno.
Il suo lavoro è stato esposto: Galleria più, Bologna (2024), Latte project space, Faenza
(2023), Parsec, Bologna (2023), Fondazione Archivio Casa Morra, Napoli (2019).
Marco Curiale (Torino, 1998) studia e lavora a Torino. Nel 2020 si laurea in Scultura presso
l’Accademia Albertina Di Belle Arti. La sua ricerca artistica è legata agli opposti e alle
somiglianze. Attraverso vari media, per lo più installativi, cerca di creare cortocircuiti che
mettano in luce dinamiche estremizzanti e in continua evoluzione, come quelle tra la
generazione alla quale appartiene e la cultura visiva online. I miliardi di input visivi – alla
base di sottoculture pop o fenomeni poco conosciuti – che riceviamo tutti i giorni, sono parte
integrante del suo interesse artistico e diventano, una volta filtrati dalla sua memoria,
materiale primario per innescare processi ibridi e narrative altre, figlie di quella complessa
mitologia collettiva sulla quale si basa il web.
Gabriele Provenzano, classe 1998. Nel corso degli anni ha sviluppato una pratica
multidisciplinare. Come artista punta a tradurre l’insieme delle sue esperienze in narrazioni
visive che servono unicamente ad esplorare quello che ama e quello che odia. Assorbe,
elabora e crea la forma che ritiene più adatta a rappresentare inevitabilmente il personale, il
sociale e l’ambiguo. Ha sempre ricercato delle opportunità al di fuori del territorio italiano,
volontà concretizzata con progetti collaterali in Polonia, Germania e Repubblica Ceca.
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Biografia Mucho Mas!
Mucho Mas! è uno artist-run space a Torino, fondato da Luca Vianello e Silvia Mangosio.
Inaugurato nel febbraio 2018, è nato dalla volontà condivisa di favorire nuove connessioni e
riflessioni sullo sviluppo del linguaggio fotografico nell’ambito artistico. Mucho Mas! si
propone di promuovere iniziative culturali e altre attività che contribuiscono a diffondere,
apprezzare e valorizzare la fotografia e l’immagine, sia a livello locale che internazionale.
Mucho Mas! espone artistə italianə e internazionalə la cui pratica artistica è incentrata sulla
trasformazione dell’immagine contemporanea.
Biografia Ghёddo
Ghëddo è un collettivo di curatricǝ nato a Torino dal 2021 con l’obiettivo di creare una rete
dinamica tra artistə, gallerie e spazi indipendenti del territorio, favorendo esperienze di
cooperazione al fine di costruire un legame solidale e generare delle dinamiche di scambio
umano, etico, artistico. Ghëddo è: Olga Cantini, Rachele Fassari, Davide Nicastro, Marta
Saccani e Barbara Ruperti.

 

Questo il mondo non lo saprà
11 May, 24
11 May, 24
Silvia Basano, Marco Curiale, Rachele Montoro, Gabriele Provenzano
Ghёddo e Mucho Mas!
via Accademia Albertina 3 bis/E, Torino
Ghёddo e Mucho Mas!
Fondazione Venesio, Accademia Albertina di Torino, Città di Torino
Bruno Barbero