Vestiva inoltre una segreta felicità
SPAZIO NEUTRO è un progetto ospitato dentro una nuova sala del Museo d’Arte della città di Ravenna, la Arts & New Media Room, luogo di condivisione e partecipazione ma soprattutto spazio che propone al pubblico un punto di vista alternativo nella visione delle opere d’arte.
Il museo, nella sua caratterizzazione più classica, e per convenzione, richiede una certa distanza dall’opera per la sua fruizione, richiede compostezza formale, chiede silenzio. La visione di una collezione in un museo è sempre dettata da principi museologici e museografici e che in questo spazio, neutro, vengono ribaltati, cercando di modificare la relazione con le opere lì installate.
Il progetto, ideato e diretto da Giorgia Salerno, curatrice e conservatrice delle collezioni del Museo, vedrà la presenza di artisti contemporanei chiamati a ripensare la propria opera in relazione allo spazio e fornendo al pubblico un modo alternativo di vivere l’opera e abitare pienamente l’ambiente. Alla base dellaprogrammazione, inoltre, vi è l’esigenza di affrontare tematiche attuali che coinvolgono i musei internazionali, come l’evoluzione del museo relazionale, la decolonizzazione delle collezioni e le IA generative.
Si presenta il primo degli appuntamenti di SPAZIO NEUTRO con l’artista Diego Miguel Mirabella. Il progetto di Diego Miguel Mirabella, Vestiva inoltre una segreta felicità, creato specificamente per il Museo, si estende a tutte le pareti dello spazio. Non ci sono confini nel diramarsi dell’ornato, interrotto solo dall’artificio della luce riflessa delle finestre della sala creato dall’artista. La decorazione, che prende ispirazione dalle memorie visive dell’artista e dall’ornato musivo ravennate, diviene qui un paesaggio in continua evoluzione narrativa, stilistica e cromatica. Mirabella si muove su diversi registri culturali, dall’Occidente all’Oriente, e spaziando dalla pittura alla scultura, utilizza la decorazione ornamentale come una vera e propria lingua visiva e che a volte si intreccia con la parola al fine di narrare storie che, in questa occasione, conducono lo spettatore in una dimensione quasi onirica, in cui gli elementi si celano o si mostrano a chi guarda. I pigmenti presenti sulle pareti, uniti alla polvere di mosaico, avvolgono il pubblico che, come immerso nello spazio, diviene parte integrante dell’opera, della storia narrata dall’artista.
Lo spazio continua la sua vita anche di notte, quando la luce artificiale esterna attraversa le finestre e si sovrappone all’illusione visiva creata dall’artista, custodendo una segreta felicità.
Per la natura coinvolgente del progetto e con l’obiettivo di offrire un nuovo punto di vista, il pubblico potrà sostare all’interno dello spazio in modo informale, sedendosi per terra, sdraiandosi o nella modalità che più riterrà comoda per entrare in relazione con l’opera d’arte.