THE ITALIAN ART GUIDE


ZatCrepuscolare

 

Si è concluso lo scorso weekend il primo ZatCrepuscolare (10/10/2025), evento di Carrozzeria delle Rose, presso un autolavaggio abbandonato tra il centro e il quartiere Aurora di Torino. Lo spazio Torinese nato a Milano ha inaugurato, nonostante non avesse l’autorizzazione, con delle opere dedicate a Torino di Miriam Montani Magrelli e la curatela di Francesca Disconzi.
È stato presentato un progetto in itinere, nella precarietà di una ricerca artistica che si ritaglia spazio e tempo tra il lavoro produttivo, gli imprevisti e la meravigliosa – e sempre più assidua – chiamata alle piazze.
Lo hanno fatto in un evento altrettanto precario, senza autorizzazioni alcune, che ha spinto le artefici dell’evento – Disconzi e Montani Magrelli ¬– a prendere con determinazione ciò che simbolicamente viene sottratto e privato, affermando di cercare la vita dentro un meccanismo rotto.
A ZatCrepuscolare è tutto scomposto e in movimento: dalla preparazione del cibo, al testo della curatrice che è stata invitata a fare un testo-opera e non un foglio di sala. Carrozzeria delle Rose è uscite allo scoperto nella sua verità crepuscolare, dove tutto lo sconquassato si colloca in un qualche luogo, senza allinearsi.
Rispetto ai veleni di un meccanismo corrosivo, ZatCrepuscolare, preferisce rappresentare le ortiche della vita cruda che l’appartiene.
Miriam Montani Magrelli prosegue il progetto “Lacrimosa, pianto senza dolore”, iniziato tre anni fa, in cui la cipolla — essiccata e stabilizzata — che fa piangere senza dolore, diventa mezzo ¬ – da pelle a pelle – per tatuare cicatrici reali su ferite collettive, legate a volte a violenza e oppressione: incidenti, autolesionismo, operazioni, tentati suicidi ecc.
Successivamente, estende il processo alla Sardegna, incidendo cipolle fresche per raccontare i traumi del territorio, segnato da basi militari e industrie belliche. L’intervento è accompagnato da canti popolari legati allo sfruttamento della terra. Il progetto approda infine a Torino, città dove vive l’artista attualmente, per il primo evento di ZatCrepuscolare e allestito sui macchinari abbandonati dell’autolavaggio.
Ha raccolto le voci di chi abita quei luoghi da tempo, chiedendo quali siano le ferite della città: la Cavallerizza sottratta alla collettività, le Basse di Stura contaminate dagli scarichi industriali, il Rondò della Forca, zona carica di memoria e oppressione, mai segnalata ma ben nota. Emergono anche le trasformazioni urbane causate dagli insediamenti industriali, simbolo del Fordismo e dello sfruttamento operaio, con un riferimento diretto alla FIAT.
Infine, ha voluto includere la recente attesa in questura per il rinnovo del permesso di soggiorno: lunga, logorante, disumana. Su pelli di cipolla ha inciso forme geometriche ispirate all’ingombro fisico di questi luoghi.
Nel caso della questura, invece, ha inciso una formula matematica (una sorte di poesia numerica) per rendere visibile — e misurabile — il tempo sottratto alla vita in quell’attesa, trasformandolo in passi.
Francesca Disconzi ha presentato invece un testo ibrido tra diario, saggio personale e manifesto politico-poetico, scritto in forma riflessiva e intima, in cui l’autrice documenta una settimana di pausa dal lavoro e dalla vita cittadina, cercando un contatto più autentico con sé stessa, obbligandosi a camminare ogni giorno nel bosco, cita infatti Thomas Bernard e la sua poetica del camminare come forma di pensiero. È molto più di una cronaca giornaliera: è un’esplorazione della propria interiorità, delle tensioni sociali, del corpo e delle ferite (fisiche e simboliche), e di una consapevolezza politica profonda. Emergono infatti riflessioni critiche sul capitalismo, sulla coscienza di classe e sottende l’importanza della ribellione.

 

ZatCrepuscolare
10 Oct, 25
20 Oct, 25
Miriam Montani Magrelli
Francesca Disconzi
Miriam Montani Magrelli and Francesca Disconzi
Via Francesco Cigna, 1, 1410152 Torino TO, Italia
Fabiana Amato