TANTO PER INIZIARE UN DISCORSO

Il progetto di Mohsen Baghernejad Moghanjooghi si sviluppa al piano terra dello spazio espositivo, dove realizza un’installazione site specific in mattoni, dal titolo We’ll See. Attraverso l’uso espressivo di diverse lingue, le opere del giovane artista iraniano si aprono a riflessioni sul cambiamento climatico, sull’indeterminatezza della nostra percezione del tempo e sulla bellezza come risultato della continua stratificazione culturale. Al primo piano dell’edificio, troviamo il progetto di Michelangelo Consani dal titolo Fukushima 50, che prende ispirazione dall’omonimo film del 2020 diretto da Setsurō Wakamatsu. Il film fa riferimento alla storia vera di un gruppo di dipendenti (cinquanta) che furono costretti a rimanere nella centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi per scongiurare la distruzione totale. In questo nuovo progetto Consani evidenzia la questione ambientale come territorio politico, nel quale i percorsi di sostenibilità diventano pratiche di resistenza quotidiana, mentre i modelli esistenti rimangono ancorati ad insostenibili equilibri figli della guerra fredda e delle sue logiche.
IMPERMANENZA

BIANCHIZARDIN è lieta di presentare IMPERMANENZA, una mostra personale di Catherine Leo, ospitata presso gli spazi di Art Gallery Finestreria a Milano. L’inaugurazione si terrà martedì 13 maggio alle ore 18.00. La mostra fa parte del ciclo di collaborazioni esterne con cui BIANCHIZARDIN esplora contesti diversi al fine di accogliere e valorizzare i progetti site-specific dei propri artisti.
Lulù Nuti, STABAT

Lulù Nuti, STABAT Dear Carla, Just sending you some scattered thoughts.The exhibition speaks of an absence being observed.The sculpture rises from the floor and clings to the walls, inhabiting a space where matter itself seems to falter. Here, from being observed, it becomes an active observer.A silent witness to those who pass through the […]
ECCPROJECTS #27

ECCPROJECTS #27 ECCPROJECTS #27 Martha Tuttle 05 May – 01 June 2025Open by appointment only ECC Project RoomVia Martiri della Libertà 210023 Chieri TO Italy Captions of the works exhibited:Martha Tuttle, Weight Without Motion, 2018, wool, silk, pigment, 117,8 x 79,3 cm (each) Martha Tuttle (1989, Santa Fe, NM) lives and works in Bozeman, MT.Martha Tuttle’s […]
Living Is Easy

Living Is Easy Living is easyJeanne is sleeping. An alarm clock rings. She wakes up, gets up, goes to stop the ringing, and returns to bed. A second alarm goes off. She stops it somewhere else in the house. She’s about to lie back down when a third alarm sounds. She barely has time to stop it before […]
Unstable Nature

Unstable Nature La nuova mostra personale di Ettore Pinelli, Unstable Nature, rappresenta un’estensione simbolico naturalistica della sua ricerca sulla relazione tra immagine e violenza. Attraverso una serie di opere recenti, l’artista siciliano esplora il paesaggio come territorio precario e in costante trasformazione, in cui la natura si fa dispositivo visivo e concettuale per evocare […]
TILL THE COWS COME HOME

TILL THE COWS COME HOME Till the cows come home is a group exhibition curated by MASSIMO presented by banquet, that gathers the works of Matteo Cremonesi, DemonLovers Inc., Bruno Muzzolini, Anita Pankoff, Giulio Scalisi, Marina Woisky, and Leilei Wu.
Don’t Argue At My Funeral

“Perhaps in the world’s destruction it would be possible at last to see how it was made. Oceans, mountains. The ponderous counterspectacle of things ceasing to be. The sweeping waste, hydroptic and coldly secular. The silence.”
things that will never become objects

Caterina Silva ha un percorso ormai lungo alle spalle. Un percorso che è stato alimentato costantemente dal desiderio di vagliare le possibilità e i limiti del linguaggio nella definizione e nella rappresentazione del reale. Entro i confini fisici dell’opera d’arte, siano essi quelli di una tela, di un’azione performativa, di uno spazio virtuale, ciò che le è sempre interessato è stato verificare se è possibile pronunciare una parola senza che questa determini il destino del suo oggetto, se è possibile descrivere senza giudicare, narrare senza condizionare, raffigurare senza chiudere la realtà entro un’immagine fissa, univoca, data. Verificare, in sostanza, se il linguaggio, mezzo indispensabile per orientarci nel mondo, possa essere usato senza diventare strumento di dominio e di potere sull’altro. I quadri raccolti in questa nuova mostra alla Galleria di Eugenia Delfini sono ideati partendo, di volta in volta, da elementi di realtà che Caterina rielabora e “manomette”, come dice lei stessa, allo scopo di attivare un processo di risignificazione. things that will never become objects, il titolo scelto per la mostra, parla di questo processo di manomissione, in cui si definisce uno spazio liminale, in cui le “cose”, appunto, non diventano “oggetti”, il dato reale non è definito dalla sua funzione, l’oggetto non aderisce all’interpretazione di un soggetto. L’essenza si dà attraverso una sottrazione e un’assenza.
The night the wind learned to dance

The night the wind learned to dance Galleria Giovanni Bonelli is pleased to present The Night the Wind Learned to Dance, the first solo show in Italy of Fanny Allié (Montpellier, 1981). Her work is characterized by an intensive use of unexpected materials, including found and discarded fabrics, originating from contexts—and possibly purposes and destinies—that […]