THE ITALIAN ART GUIDE

The Floor is lava(più)

 

Il 5 ottobre alle ore 18:00, nella lavanderia a gettoni LAVAPIU Celeste, è stato inaugurato il progetto espositivo Decentramento con l’opera site-specific The Floor is lava(più), dell’artista Davide Mancini Zanchi.

L’opera ambientale ha occupato interamente il pavimento della lavanderia, che è stato rivestito da una superficie pittorica. L’intervento di Zanchi, realizzato in occasione della mostra, si è ispirato a un gioco per bambini molto diffuso, solitamente dedicato allo spazio domestico, in cui si immagina che alcune zone del pavimento siano aperte su un abisso di lava e che, per mettersi in salvo, si debba saltare atterrando in equilibrio da un punto strategico all’altro della stanza: un mobile, una sedia, alcune mattonelle stabilite in precedenza, e così via.

Che si trattasse di una strategia ludica per combattere la noia dei pomeriggi al chiuso in casa, o di un processo di auto-alfabetizzazione al pericolo e all’avventura, il gioco è declinato in infinite varianti in giro per il mondo. La sua origine letteraria, presumibilmente, risale al 1958, quando lo scrittore Roald Dahl pubblicò un breve racconto, intitolato “The Wish”, in cui un bambino dai capelli cerulei e dal mento appuntito doveva attraversare un tappeto di lava nera e serpenti velenosi. Molti anni più tardi, nel 2017, “The floor is Lava” divenne una challenge virale sui principali social network, in seguito alla pubblicazione di alcuni video da parte di due attori inglesi, Kevin Freshwater e Jahannah James, che, all’improvviso e nei luoghi pubblici più disparati, sfidavano i loro amici a mettersi in salvo da una lava immaginaria, allontanandosi dal pavimento entro cinque secondi.

Per Davide Mancini Zanchi, questo gioco è stato il pretesto per realizzare una grande tela ambientale, di 4 metri per 7, in cui la texture del materiale vulcanico è stata riprodotta con la pittura. Con questa semplice e immaginifica operazione, Zanchi ha trasformato uno spazio commerciale automatizzato in un pericoloso scenario pieno di insidie.

“La mia pratica artistica sboccia dentro lo spazio espositivo, perché se è vero che sono una specie di pittore – mi dicono metapittore – io preferisco essere pittore a metà, ed è nel rapporto con lo spazio che mi interessa lavorare. La mia concezione di lavoro è atemporale e non aderisce necessariamente alla nostra realtà quotidiana. Ci sono cose che mi colpiscono e che vado a strutturare per condividere con gli altri le mie domande e miei dubbi (o forse solo delle cose che mi immagino)… a volte mi piace anche giocare con queste cose. Poi mi annoio e cambio gioco, gioco sempre seriamente però! Usualmente non si cammina su un quadro, i quadri sono delicati e si rovinano se vengono toccati… così in questo caso le persone che dovranno portare i panni a lavare saranno obbligate a camminarci sopra: state attenti però, perché sul pavimento c’è la lava.  Sul vetro andrà appiccicata l’immagine di un vulcano in eruzione; non potrebbe esserci altro, anche perché io sono molto ordinato e poco fantasioso per questo penso che l’immagine fuori faccia capire cosa è successo dentro. No? Con il passare del tempo il dipinto-tappeto-lava si usurerà, meglio!”

La mostra fa parte della quarta stagione espositiva LAVAPIU, ospitata nell’omonima lavanderia a gettoni del quartiere Gammarana a Teramo, intitolata Decentramento.

 

The Floor is lava(più)
5 Oct, 24
25 Jan, 25
Davide Mancini Zanchi
Celeste
LAVAPIU, via Nicola Castagna, 9, 64100, Teramo
Produced by #SunistemaAPS